Atopia: cause e trattamenti non farmacologici
Novembre per noi rappresenta il “mese dell’atopia”, problematica cutanea molto frequente che coinvolge neonati, bambini e persone adulte e che tende a peggiorare durante i mesi invernali.
Alla base di tale patologia c’è un’alterazione della nostra barriera cutanea, lo strato più esterno della nostra pelle, le cui funzioni principali sono:
– regolare gli scambi tra interno ed esterno dell’organismo;
– trattenere l’idratazione cutanea;
– impedire l’ingresso di sostanze potenzialmente nocive o irritanti.
Ma capiamo insieme cosa succede…
La nostra pelle è costituita da cellule chiamate corneociti e da lipidi epidermici, in particolare ceramidi, colesterolo ed acidi grassi.
In carenza di alcuni dei componenti lipidici, la barriera cutanea si altera e non riesce più a trattenere l’acqua corporea. La pelle a questo punto si disidrata, si irrita e diventa più permeabile a sostanze allergizzanti, diventando, quindi, “atopica”.
Le cause di tale patologia, il cui sintomo principale è il prurito, possono essere sia di natura genetica che ambientale.
Trattandosi di una patologia cronica, le terapie e i trattamenti sono di lunga durata. Dal momento che le terapie farmacologiche, non prive di effetti collaterali, non possono essere protratte a lungo termine, tutte le norme fondamentali che fanno parte di una terapia non farmacologica sono ciò su cui dobbiamo puntare per prevenire ricadute e riacutizzazioni.
1 – Detersione ed emollienti
Il primo punto su cui agire è la detersione, in particolar modo per quelle parti del corpo che vengono lavate anche più volte al giorno, come le mani.
È raccomandato:
– utilizzare detergenti non aggressivi, non schiumogeni, preferibilmente liquidi e in base oleosa;
– verificare l’assenza di profumi, coloranti, conservanti, ma anche estratti vegetali di grano, avena, graminacee o composite, poiché possono dare origine a dermatiti allergiche da contatto;
– effettuare la detersione con acqua tiepida e per il più breve tempo possibile (l’acqua può seccare la pelle!), risciacquare completamente il detergente e asciugare la pelle per tamponamento e non strofinandola.
L’applicazione degli emollienti fa parte del trattamento quotidiano della dermatite atopica, e, se fatta con costanza, è in grado non solo di trattare la sintomatologia ma anche di prevenire le riacutizzazioni.
Gli emollienti più adeguati sono quelli di terza generazione, cioè quelli in grado di svolgere “un’emollienza attiva” in quanto contengono sostanze in grado di ripristinare la barriera cutanea.
L’emolliente dovrebbe essere applicato più volte al giorno sull’intera superficie corporea; in particolare, è importante che venga applicato entro due-tre minuti dalla detersione.
2 – Abbigliamento
E’ raccomandato:
– evitare tessuti ruvidi come lana e i tessuti sintetici e felpati;
– preferire l’abbigliamento traspirante, di colore chiaro, specialmente quello a diretto contatto con la pelle;
– rimuovere le etichette all’interno dei capi;
– effettuare il lavaggio con un detersivo liquido, dalla formula semplice e con un doppio risciacquo, evitando l’aggiunta di ammorbidenti, sbiancanti, igienizzanti e disinfettanti.
Ma, dottoresse, come capiamo se stiamo scegliendo il prodotto dermocosmetico giusto?
Che sia un detergente o un emolliente dobbiamo affidarci a linee dermocosmetiche dedicate alle pelli atopiche ed intolleranti. Ricordiamoci di fare attenzione anche ai prodotti del make-up!
Le formule devono essere semplici, con pochi ingredienti e sicure, ovvero prive di sostanze potenzialmente allergizzanti o irritanti, quali profumi e metalli pesanti, come nichel, cobalto e palladio.
In Farmacia consigliamo Ceramol, linea di prodotti progettati, sviluppati e testati insieme a medici, dermatologi, allergologi e pediatri per offrire una risposta rispettosa anche della pelle più sensibile.